venerdì 8 gennaio 2016

Tiziano Ferro

C’era una volta un bimbo calamitato.
Gli bastava entrare in cucina per attrarre verso di sè padelle, mestoli, mortai, cucine, forni, coltelli e, se opportunamente parcheggiate in cucina, automobili.
Tiziano, si chiamava, ma per questa specialità calamitosa tutti lo chiamavano Tiziano Ferro.
Quando girava per strada gli si appiccicavano addosso le monete dei mendicantes, i mendicanti spagnoli.
Andava in aeroporto e gli si attaccavano gli aerei in faccia.
Non poteva andare in stazione che i treni di ferro lo rincorrevano.
Preso dallo sconfort, parola inglese che sta per “disperazione”, decise così di fare una bella nuotata in mare, per combattere la tension, parola inglese che sta per “nervosetto”. Ma una imitazione in ferro battuto del Titanic emerse dal fondo delle acque e si scaraventò su Tiziano Ferro rendendolo protagonista di un film di successo, evento che come sappiamo porta inevitabilmente a una pioggia di flash, che fanno molto male se non hai un umbrella, termine inglese che sta per “fine”.

Guarda la fiaba qui!!!

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