giovedì 27 dicembre 2012

L'asino Bu e la vecchia lumaca.

L’asino Bu viveva nella vecchia stalla di mastro Fornaio, il più bravo panettiere di Casal Borgone.
Il suo pane era profumatissimo e l’intero paesino si svegliava al mattino con questo intenso profumo di buono.
Tutti tranne Bu, essendo Bu privo di narici.
Ma aveva una vecchia amica che fungeva da naso e gli spiegava gli odori: la lumaca Benedetta.
Quando c’era profumo di pane, la lumaca, con grazia e dovizia di particolari, si avvicinava all’asino Bu e gli diceva: “C’è un gran profumo di pane.”
“Sì, ma il pane di cosa sa?”, chiedeva Bu.
“Di pane”, rispondeva Benedetta.
L’asino Bu rimaneva sempre un po’ perplesso, visto che la lumaca non è che poi lo aiutasse così tanto a capire.
Era utile quanto una cerniera in faccia.
Tanto valeva sopprimerla.

martedì 18 dicembre 2012

Giovannino e la sua barchetta.

Nel paese di Chiesa di Sotto viveva un tenero vecchietto gentile dai modi cordiali di nome Giovannino.
Sin da piccolo aveva imparato l’amore per il mare e per le barche.
Suo padre infatti, il signor Rapone, gli regalò una barchetta, che pian piano crebbe con Giovannino diventando prima peschereccio e poi yacht, con tanto di equipaggio e servitù.
Giovannino però non poté mantenere tutta quella manovalanza e gentaglia, per cui fece la voce grossa e disse: “Gentili signori, scusate per la voce grossa ma oggi va così”.
Così Giovannino, abbandonò la nave che rimase praticamente in balìa di se stessa. Fece armi e bagagli e se ne andò.
Purtroppo le armi erano cariche.

giovedì 13 dicembre 2012

Orti, pascoli e pecorelle.

I pastori, contrariamente a quanto si dice sulle riviste di gossip, sono persone per bene.
Il pastore Geremia, ad esempio, era sempre stato rispettoso, educato e mai, dico mai, fuori posto.
Si diceva che era a casa, ed era effettivamente a casa.
Si diceva che era in bagno, e se si andava a verificare era effettivamente in bagno.
Un portento, dunque, con un bel gregge che lo seguiva in ogni luogo.
Per i prati, su per le montagne, giù per le vallate e i pascoli sterminati, ma anche in camera da notte e in cucina.
Era un gregge molto affezionato.
Finché un giorno non si trovò a pascolare nell’orto malefico.
Perché quell’orto si chiamasse “malefico” nessuno lo capì, a parte le pecore: dopo averne brucato decisero improvvisamente di portare tutte il segreto nella tomba.

martedì 4 dicembre 2012

L'incredibile storia della bimba postina.

Mantellina era una tenera bambina che viveva in campagna con la sua dolce mammina.
Accanto alla loro casa viveva la nonna, sempre presa dai suoi ricami e dai suoi merletti.
La mamma diceva: “Mantellina, porta la torta alla nonna”.
E mantellina usciva di casa felice e portava il dolce alla nonna.
La nonna diceva: “Mantellina, porta questi frutti a tua mamma”.
E Mantellina tornava dalla mamma col cesto colmo di frutti.
La mamma diceva: “Porta alla nonna questo pinolo”.
E la bimba andava dalla nonna col pinolo.
La nonna diceva: “Porta questo semino di sesamo alla mamma”.
Allora lì Mantellina, che ne aveva le tasche piene, comprò un fucile a canne mozze.
Finalmente in campagna tornò la quiete.

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