lunedì 17 ottobre 2016

Parallelepippo, il soldatino di colla

Che brutta la gente appiccicosa!
Gli dai un dito e si prendono la madre.
Parallelepippo era l’esempio tipico di soldatino appiccicoso.
Ma poverino, era di colla, per cui, poverino, non poteva che essere, poverino, appiccicoso, poverino.
Tutti lo lasciavano solo come un cane lasciato solo come un cane.
Nessuno mi vuole, diceva, nessuno mi welcome.
Tutto triste, mogio e disperato, andò a cercare conforto sotto un albero frondoso che offriva ombra gratuita.
Felice di questo atto di accanita generosità, Parallelepippo abbracciò l’albero con affetto, appiccicandosi.
Ma all’improviso arrivò una nube nera che lanciò un fulmine che incenerì l’albero al 98%.
Il restante 2% andò a fuoco.
Il soldatino apparentemente si salvò.
Ma solo apparentemente.
 

giovedì 13 ottobre 2016

Zebedeo il gigante umile

Nel lontano regno di Regno, una frazione di Regno in provincia di Regno, fu concepito un bambino particolare. Anzi di più: un bambino particolato.
Sin dall’ecografia si capì che non si trattava di un bimbo comune: mentre sua mamma era alta un metro e ventotto millimetri, lui risultava alto trentasei metri e mezzo, se escludiamo i tacchi comprati su ebay.
Dopo i classici nove mesi di gestazione, più altri dodici mesi vinti coi Punti Fragola, naque Zebedeo, il gigante umile.
“Come sei alto”, gli dicevano gli abitanti di Regno, e lui sminuiva.
“Ma no”, diceva, “è solo un pettegolezzo, un Signorini. Sono solo un po’ più alto del comune”.
E invece no. Lui era davvero il più alto di tutti.
Se rapportato in scala 1: 1 con la Tour Eiffel era alto un decimo, ma se rapportato al souvenir della Tour Eiffel era molto ma molto più molto.
Se rapportato a un armadio con sopra una mannaia era desiamente più alto.
Se però la mannaia cade è decisamente più morto.

Qui la fiaba vista da Sio :)

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