venerdì 29 novembre 2013

La piccola Rosaria e la sua stellina.


In barba alla legge sulla privacy, le stelle ci guardano, è risaputo e la piccola Rosaria ricambiava con molto piacere.
Non c'era notte che la bambina non si sedesse composta sul suo dondolo a bordo terrazzo ammirando gli astri e rinominandoli con estrema precisione: Bambagella, Cicala, Fetola, Fulgora, Psilla, Pediluvio, Sicofante e la sua preferita, chiamata Sputacchina.
Rosaria accarezzava con piglio e decisione il desiderio di andare su Sputacchina per visitarla; quel puntino luminoso la affascinava come nessuna bambola o tombolo erano in grado di fare.
Una notte, stretta nel suo giacchino di lana color mirto, Rosaria rimase al freddo ad ammirare la sua Sputacchina.
Fu un attimo. La stella venne colpita da un astro vagante, esplodendo in mille scintille.
Rosaria non poteva credere ai suoi occhi. Il suo gioiello del cielo aveva cessato di esistere in un lampo.
Disperata, si dette all'alcol e nel giro di qualche mese morì.
Dalla disperazione, anche i suoi cani si dettero all’alcol e nel giro di qualche mese morirono.

mercoledì 31 luglio 2013

Il re della savana.

Il leone si sa è tra i più feroci e temuti animali al mondo.
Nella savana quando la voce del re risuona negli spazi sconfinati tutto si ferma, e gli animali si impauriscono.
Tutti si inchinano al suo cospetto: zebre, cobra, scimmie, conigli nani, calcispongie, tonnidi, salamandre, ragni, franco e ciccio.
Il re è il re.
Quel giorno il leone si avventò contro la sua preda preferita: la gazzella centometrista, una specie rara quanto più succulenta delle altre, poiché più in carne, tenera e di compagnia, una volta morta.
Il re non sapeva cosa stesse per accadere: una lunghissima scossa di terremoto fece tremare la terra, sotto di lui si aprì una voragine profondissima in cui cadde violentemente.
Ma nulla può fermare un leone, si sa, a meno che un gigantesco Baobab non si stacchi dal terreno e decida di cadergli addosso massacrandolo di botte.

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lunedì 8 luglio 2013

Romeo e Giulieo.

Nell’asilo principale della città di Capuleto, c’erano due bambini amici per la pelle, nati purtroppo siamesi da due mamme diverse.
Si volevano un gran bene e siccome l’amicizia era stretta cercavano di passare più tempo possibile insieme.
Un giorno litigarono e decisero di separarsi, tra sofferenze e comprensibili dolori, ma l’amicizia rimase intatta.
Una notte, durante le lezioni serali all’asilo, un improvviso spostamento d’aria fece crollare la scuola.
Prontamente la maestra li salvò, ma i due bambini purtroppo non si salvarono.
La maestra fu fiera di averli salvati ma per i bambini non ci fu più niente da fare.

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lunedì 10 giugno 2013

Le tigri della malaria.

Tutte le grandi città ospitano almeno una volta nella loro vita un circo.
Ma non tutte hanno la fortuna di veder issare le tende del circo VIOLENTISSIMO, di Johnny e Ricky Violentissimo, due fratelli gemelli con 3 anni di differenza.
Johnny era il trapezista e Ricky la donna ombra.
Quando il circo VIOLENTISSIMO arrivò nella piccola città di Braghetta, tutte le ragazze del paese, le Braghette, ebbero il privilegio di assistere allo spettacolo delle “tigri della malaria”, uno spettacolo sontuoso, con mille gabbie e cerchi infuocati, fruste, violenza e morte per tutti.


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martedì 16 aprile 2013

La vecchia ciabatta di Tobia.

Tutti i bambini hanno giocato almeno una volta nella loro misera vita con Tobia, il clown più felice d’Italia.
Non c’era festa che non lo vedesse protagonista.
Tobia era sempre eternamente felice, sempre sorridente, sempre con quegli occhi spalancati, sempre in quella posizione divertente con la ciabatta in mano.
Sempre rigido, immobile, silenzioso.
Pareva morto.
Da quasi 20 anni.

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martedì 19 marzo 2013

La piccola venditrice di ferrettini.

C’era una volta una piccola creatura chiamata Beatrice che vendeva ferrettini per capelli in giro per le strade, vicoli ciechi e non.
Tutti le volevano un mondo di bene e dicevano: Che bella Beatrice! Povera piccola, compriamole qualche ferrino per capelli! Chissà dove vive e se ha bisogno di aiuto… Che ore saranno? Quanto costeranno i carciofi? Dove sono i suoi genitori?
Tutti facevano a gara per aiutarla e la chiamavano da ogni parte per darle una mano, tant’è che la piccola Beatrice morì di torcicollo a furia di girarsi per ascoltare la gente.
E a nulla poté il giovane imbianchino Fernando.

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venerdì 15 marzo 2013

Il flautista incantatore


Non ci sono giornate più cupe e fastidiose delle giornate di pioggia.
Il flautista Gargaleo, figlio e padre al tempo stesso di Turgidosio, decise di dire basta a questa pioggia così brutta e antipatica e acida.
Disse: “Ora ne ho veramente abbastanza della pioggia. Ho finito tutta la pazienza che avevo messo da parte per la mia futura moglie. Ora basta, alla pioggia e alla moglie!”
Così uscì col suo flauto e cominciò a spifferare delle sinfonie magiche che da subito sortirono un effetto nullo.
Ma proprio niente.
Più suonava e più non succedeva veramente nulla.
Il vuoto totale.
Stanco e depresso, incontrò casualmente la donna della sua vita, Calorosa da Belluno.
Ma Gargaleo sfortunatamente aveva terminato ogni forma di pazienza, quadrata o tonda che fosse.
Per cui la mandò a quel paese. E lei ci andò volentieri.
Lui invece rimase solo col suo flauto che privo di ogni tipo di riconoscenza non lo riconobbe e se ne andò con un altro flautista.
A Gargaleo rimase solo la morte e subito dopo la vecchiaia.

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lunedì 11 marzo 2013

La perla magica.

Il fondo marino è scrigno di mille e mille pesci per un totale di duemila.
Oltre ai soliti lucci, ricci e tonni, nel mare cresceva una perla magica racchiusa in una conchiglia di madreperla.
Grande e smisurato era il potere di questa perla, tant’è che in molti tentarono di rubarla e farla propria. Ma niente.
Questo prezioso dono del mare, infatti, aveva la capacità di rendersi invisibile a tutti per cui nessuno riuscì mai a trovarla. Molti cominciarono a pensare fosse leggenda, finché un bimbo scettico che non credeva all’esistenza della perla la vide. Ma scambiandola per una biglia la scagliò contro uno squalo che si arrabbiò talmente tanto da mangiare bimbo, perla e squalo stesso.

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lunedì 4 marzo 2013

Tre frollini e tre denari.

Tutti noi amiamo curiosare tra i mille colori di un negozio di dolciumi.
Caramelle, liquirizie, superalcolici, cioccolatini, cioccolatini con superalcolici, gommose alla frutta con cuore superalcolico.
Vitino aveva il negozio di dolciumi più bello e colorato della città.
Era sempre pieno di gente e di bambini sorridenti e paciocconi.
Venne il giorno in cui Vitino disse: “voglio ingrandirmi, voglio almeno due vetrine in più”!
Per cui si mise subito d’impegno per raggiungere l’obiettivo.
Per cui disse “gambe in spalla!”, senza pensare però che mettere le gambe in spalla gli avrebbe procurato contorsione di muscoli e sciatica diffusa con conseguente cessazione di vita e infine di attività.

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venerdì 1 marzo 2013

Carmelo, l'asino volante.

C’era una volta Carmelo, un asino che proprio non sapeva ragliare.
Certo, non sapeva nemmeno scrivere, né sapeva come impostare un Power Point, ma chi, in fin dei conti, ne è davvero capace?
Ebbene, questo asino aveva però un desiderio dritto in testa: voleva volare.
Ma non volare tipo una compagnia aerea con i passeggeri a bordo, bensì volare anche solo a pochi metri da terra, per osservare i suoi amici della fattoria o semplicemente emulare i piccioni nell’espletamento delle loro funzioni.
E tanto disse e tanto fece che un bel giorno l'asino riuscì nel suo intento.
Vide i suoi amici porci dall’alto, le mucche, le galline assunte a progetto, i bruchi e tutta una serie di formiche rossonere che si avviavano allo stadio.
Poi tutto d’un tratto disse: “uffa però, che noia questo volare continuo. Come se non avessi altro da fare". Così cadde di colpo e morì.
Di lui si ricordano solo ottime bistecche.

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martedì 19 febbraio 2013

Le scarpe armoniche

Musicisto era un bambino ricco di iniziativa ma povero in canna.
Ma aveva un asso nella manica, cosa che gli procurava un gran fastidio intorno al polso: era musicista.
Chi l’avrebbe mai detto?
Musicisto un musicista! Pensa la vita a volte come è strana e bizzarra.
Musicisto coltivava il sogno di suonare le sue scarpe armoniche sulle grandi navi da crociera.
Al solo pensiero di suonare quelle vecchie scarpe musicali regalategli da nonno Caduto Interra gli veniva il magone.
Prima di arrivare asuonare sulle navi fece la solita gavetta, la trafila che fanno un po’ tutti prima di raggiungere quel traguardo: cominciò a suonare dapprima sulle barche dei pescatori, poi sui piccoli pescherecci, poi su quelli più grandi, poi sulle tonnare, una piccola parentesi in un sontuoso castello, poi sulle baleniere per arrivare infine su una grande nave da crociera.
Che affondò.

mercoledì 13 febbraio 2013

La fiaba di Johnny Fortuna.

Nessuno era più fortunato di Johnny Fortuna.
Se uno vinceva alla lotteria, lui ne vinceva due.
Se un tizio trovava un quadrifoglio per terra, lui ne aveva un intero stock.
Era davvero fortunatissimo.
Non c’era giorno che Johnny non vincesse qualcosa: un milione, un miliardo, una vacanza, un viaggio, una donna, un cane a ore, una televisione, un satellite satellitare, un telefonino, un impianto gpl, un inceneritore.
Johnny Fortuna vinse anche una tigre alla lotteria del “Palio delle cose di Polizia”, con tanto di certificato di autenticità e di fame. La tigre infatti se lo mangiò vivo, ma poi morì di stanchezza.

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lunedì 11 febbraio 2013

La governante e la bambina.


La piccola miss Lavinia era una povera bambina obbligata da una spiacevole disgrazia a passare tutto il tempo a letto. A badare alla piccola c’era la governante Einz Zwei, una istitutrice della vecchia scuola, tutta bacchetta, spranghe e maniere forti.
Einz Zwei un giorno rientrò in casa e non trovando miss Lavinia a letto si arrabbiò tantissimo.
Prese una mazza da baseball e cominciò a spaccare piatti, stoviglie, cassetti, angoli e putrelle.
Miss Lavinia in realtà si era solo alzata per andare in bagno, unica cosa consentita dal medico.
Einz Zwei, presa dall’amarezza e della sconforto, si punì ingerendo un intero silo di olio di ricino e morì.
Miss Lavinia, risentita dal fatto che l’olio di ricino era per i gatti e non per le istitutrici, decise di toglierle il saluto.

Il cigno e la trota.

Nel laghetto del ruscello dorato vivevano una trota salmonata e un cigno salmonato.
Erano molto amici, finché un giorno non litigarono per una banale questione di donne e si sfidarono in una gara davvero singolare.
“Vediamo chi corre più veloce”, disse il cigno.
“Perderai di sicuro”, disse la trota.
“Lo vedremo al fotofinish”, replicò il cigno.
E venne il giorno della gara.
Il giudice dette inizio alla competizione, sparando un colpo di pistola sul cigno, che si accasciò sull’acqua.
La trota si era comprata il giudice.

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domenica 10 febbraio 2013

La triste storia di Calamito.


Calamito era un bimbo buono e diligente, caratteristiche tipiche di tutti i bimbi nati in ospedale, che contrariamente a quelli nati in casa non godono di infermiera.
Calamito aveva una dote senza pari: sapeva disegnare dei cerchi perfetti senza la minima traccia di centro.
Anche a volerlo cercare non c’era, ma proprio niente.
Tutti i bimbi del paese lo acclamavano festanti e gli dicevano di farsi vedere, che non era normare quella cosa, che forse aveva dei problemi psichici pazzeschi tipo abbandono di cani o mancanza di affetto da parte di padre e di madre.
Mille feste per Calamito che invece non accolse bene quelle lusinghe e quei complimenti e decise di fare una vacanza per staccare un po’ la testa, cosa che avvenne fisicamente in un’isola delle Fragoline, nel cattivissimo arcipelago delle Barbadoge.

venerdì 8 febbraio 2013

Sottaceto e i tre pisellini.

Al galoppo del suo destriero, nelle vaste praterie del borgo di Piedecurato, vagava errante il cavalier Sottaceto, amato da vecchi, donne e bambini, anche se lui preferiva le donne. 
Sottaceto era un bell’uomo ma non voleva che la gente glielo facesse notare poiché era molto permaloso e per questo genere di critiche andava su tutte le furie.
Un dì il suo cavallo gli disse: “Ma con questa bella giornata, perché non ce ne andiamo al fiume a fare una scampagnata? Eh?” 
Sottaceto disse: “Almeno portiamoci qualcosa da mangiare!” 
Così il cavaliere comprò dal vecchio Magistretti tre pisellini grossi e maturi. 
Il cavallo vide la scena e gli disse: “Ma non era meglio fare un aperitivo?” 
Sottaceto, verde di rabbia, scese dal suo destriero, lo guardò fisso negli occhi e il cavallo non poté fare altro che ammalarsi gravemente e morire.

martedì 5 febbraio 2013

Il piccolo signore delle previsioni del tempo.

Nel castello dei signori Parlagrossa c’era un piccolo signore aguzzo e occhialuto che si intendeva di meteorologia.
Solitamente saliva su un piccolo scranno e cominciava a dissertare sulle notizie metereologiche di tutto il mondo, tanto grande e illimitata era la sua scienza delle scienze.
Ma il piccolo signore era proprio un gran burlone.
Ogni giorno, a suo dire, il mondo tutto era invaso da temporali e anticicloni che distruggevano case e palazzi, bestie, vacche e mucche.
Ma era una burla, sicché tutti ridevano con lui.
Un giorno l’anticiclone delle Azzorre entrò in casa sua spezzandogli tutte le dita delle mani per ritorsione e lo minacciò pesantemente lasciando una foto bruciata della sua famiglia.
Il piccolo signore, spaventato, si ritirò dal lavoro e finì sopraffatto dalla noia e da una moglie cattivissima e senza cuore ma in lista d’attesa.

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