venerdì 15 marzo 2013

Il flautista incantatore


Non ci sono giornate più cupe e fastidiose delle giornate di pioggia.
Il flautista Gargaleo, figlio e padre al tempo stesso di Turgidosio, decise di dire basta a questa pioggia così brutta e antipatica e acida.
Disse: “Ora ne ho veramente abbastanza della pioggia. Ho finito tutta la pazienza che avevo messo da parte per la mia futura moglie. Ora basta, alla pioggia e alla moglie!”
Così uscì col suo flauto e cominciò a spifferare delle sinfonie magiche che da subito sortirono un effetto nullo.
Ma proprio niente.
Più suonava e più non succedeva veramente nulla.
Il vuoto totale.
Stanco e depresso, incontrò casualmente la donna della sua vita, Calorosa da Belluno.
Ma Gargaleo sfortunatamente aveva terminato ogni forma di pazienza, quadrata o tonda che fosse.
Per cui la mandò a quel paese. E lei ci andò volentieri.
Lui invece rimase solo col suo flauto che privo di ogni tipo di riconoscenza non lo riconobbe e se ne andò con un altro flautista.
A Gargaleo rimase solo la morte e subito dopo la vecchiaia.

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