lunedì 26 novembre 2012

Il vecchio ciabattino.

Proprio lì in alto, in cima a quel monte imbiancato, si dice vivesse in estrema solitudine un vecchio ciabattino.
Niente di strano, si dirà, chissà perché. E invece ciò che si racconta ha dell’incredibile e del misterioso, perché il vecchio calzolaio in realtà si narra fosse un mago.
Un giorno non troppo lontano, infatti, madama Lorena ebbe bisogno di un paio di tacchi nuovi per le sue scarpette da cerimonia, un bel paio di sandali lilla dalla insolita forma molto allungata.
Madama Lorena, infatti, calzava un 58.
Qualsiasi ciabattino si sarebbe arreso di fronte a un impegno tanto gravoso, sudaticcio e irrisolvibile.
Il vecchio ciabattino invece no.
Quando madama Lorena, dopo aver attraversato i monti per ottenere i suoi servigi, bussò alla sua porta, il vecchio ciabattino aprì lentamente morendo subito dal freddo. Non si era reso conto che intanto era arrivato l’inverno. Per lui era ancora ferragosto.
Così, giacque congelato sul pavimento senza neanche il tempo di dire la sua parola preferita: “Frutteto”.

martedì 20 novembre 2012

La bella locanda dell'oste.

A Vanagloria viveva l’oste Mirko e sua moglie Rosaria Lapazza.
L’osteria si chiamava “Hostaria del vecchio sangue” e i servitori si chiamavano Mario e Robiola.
Tra di loro si chiamavano Ehi oppure Ohu.
Ogni sera avevano dei clienti fissi che si chiamavano Gianni, Rocco, Lauro, Mastro Coso, Minimo, Massimo, Roberto e Aurora.
Nella locanda al piano di sopra dormivano Federico Davanti, che preso alle spalle si chiamava invece Federico Didietro, e poi Marco Cocuzza Quadrata e Mirko, l’oste dell’osteria.
La malattia che sterminò tutta questa gente si chiamava Scannapolli e il dottore che non riuscì a curare l’epidemia si chiamava Franco Norcia.
Il cimitero che li ospita si chiama Terramara.
Ma potete anche chiamarlo Camposanto.

martedì 13 novembre 2012

Il libro parlante.

In occasione del suo compleanno, il cinghiale Canovaccio ricevette in dono dalla sua fidanzata cinghialina un libro parlante.
Il libro parlava davvero, con accento inglese e con flemma da lord.
Attraverso questo regalo, la cinghialina Filomena intendeva istruire Canovaccio alla vita, affinché imparasse le buone maniere e potesse fare il suo ingresso in società.
Il libro dal canto suo non aveva compito facile: il cinghiale Canovaccio era infatti rozzo e burbero.
L’impresa sembrava proprio ardua. Ma il libro si mise di impegno e istruì il cinghiale a bacchetta.
“Non mettere i piedi sul tavolo!”
“Lascia scendere prima di salire!”
“È severamente vietato sporgersi!”
“Giù i gomiti dal letto!”
“Non parlare con la bocca!”
Canovaccio era pronto per il suo ingresso in società quando fu abbattuto per fare il suo ingresso in macelleria.

lunedì 5 novembre 2012

Il forestiero nel regno di Manubria.

In un tempo molto lontano, quando ancora non c'era l'aereo, il telefono, il sugo e la manovella, nacque il regno di Manubria, un oasi di pace e di serenità.
Ma un'oasi vera, non di quelle che ti avvicini e poi scompaiono.
Nel regno di Manubria tutti viaggiavano su grossi mezzi con due ruote mossi da una catena collegata a due pedali, un'invenzione straordinaria del genio del regno, il grande Sirtano Mammaliturchi.
Un giorno arrivò nel borgo un forestiero venuto da ancora più lontano.
Mille feste e convenevoli furono organizzati per il viandante pellegrino.
In suo onore fu ucciso il miglior capretto, furono sgozzati fior di agnelli e evirati tutti gli uomini del borgo.
L’intero paese era in festa per la venuta dello straniero.
Il forestiero, incuriosito dai mezzi di locomozione utilizzati nel borgo, disse: Ehi, che belle biciclette!
Il genio del regno, il grande Sirtano Mammaliturchi, trasalì, accorgendosi che quel mezzo spartano eppur funzionante aveva già un nome e dunque anche una probabile altrui primogenitura.
Dallo sconforto accese la tv e si uccise guardando un programma della domenica pomeriggio.

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