mercoledì 6 maggio 2015

La capanna bandonata.

La fattoria di mastro Liborio era la più frequentata da tutti i mungitori di vacche della valle.
Il loro latte era veramente buono, ma buono per davvero, non quelle cose che le assaggi e dici che non sanno di niente.
Buono proprio.
Ragion per cui i caseifici facevano a gara per accaparrarselo, cosa di cui la politica sta ancora discutendo.
Da esso si producevano mozzarelle, burrate, ricotta, latte, ricotta, burrate e mozzarelle al liquore, una gustosa specialità della Latteria di Gianna Marianna, in via Ponticello al civico 2.
Prezzi modici e cortesia da vendere.
Una forte scossa di terremoto però, unita ad un tornado ferocissimo e ad un maremoto tremendo, devastarono la zona travolgendo la fattoria di mastro Liborio, vacche e mungitori.
La capanna rimase dapprima abbandonata, poi invece rimase bandonata, la cosa peggiore che possa succedere ad una catapecchia.
Fu per questo che la catapecchia, che già il nome non è bellissimo, si suicidò gettandosi giù da un dirupo anch’esso bandonato.
Una fine tragica ma divertente, se si pensa alla scena ripresa per intero e trasmessa in tv con le risate di sottofondo.

Scopri il profilo del tizio che ha scritto questa roba orribile!

4 commenti:

  1. Favolosa l'intervista!
    Il racconto, come sempre, è cinico al punto giusto :-)
    Un abbraccio
    Mel

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  2. Perché non ricominci la collaborazione con Sio?
    Queste storielle sono divertenti e insieme a lui facevano cadere anche i morti dalla tomba.(?)

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