venerdì 29 novembre 2013

La piccola Rosaria e la sua stellina.


In barba alla legge sulla privacy, le stelle ci guardano, è risaputo e la piccola Rosaria ricambiava con molto piacere.
Non c'era notte che la bambina non si sedesse composta sul suo dondolo a bordo terrazzo ammirando gli astri e rinominandoli con estrema precisione: Bambagella, Cicala, Fetola, Fulgora, Psilla, Pediluvio, Sicofante e la sua preferita, chiamata Sputacchina.
Rosaria accarezzava con piglio e decisione il desiderio di andare su Sputacchina per visitarla; quel puntino luminoso la affascinava come nessuna bambola o tombolo erano in grado di fare.
Una notte, stretta nel suo giacchino di lana color mirto, Rosaria rimase al freddo ad ammirare la sua Sputacchina.
Fu un attimo. La stella venne colpita da un astro vagante, esplodendo in mille scintille.
Rosaria non poteva credere ai suoi occhi. Il suo gioiello del cielo aveva cessato di esistere in un lampo.
Disperata, si dette all'alcol e nel giro di qualche mese morì.
Dalla disperazione, anche i suoi cani si dettero all’alcol e nel giro di qualche mese morirono.

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