venerdì 8 giugno 2012

Pirù, lo gnomo sfortunato.

Nel bosco di Franchezza, viveva lo gnomo Pirù, il più basso degli gnomi perché alto circa un centimetro e mezzo.
In tutta Franchezza tutti lo conoscevano come lo gnomo che non finiva le parole.
Infatti, per un problema verbale ereditato da nonna Pacchia, Pirù non era in grado di parlare correttamente.
Una sera andò da mastro Cane a fare la spesa. Gli disse: “Caro Mastro Cane, mi servirebbero per piacere due arance gnome, quattro bacche, un secchio d’acqua fresca, un crine d’asina e del latte di birra.”
Il mastro Cane non capì nulla del suo discorso, ma proprio niente.
Era evidente che Pirù non parlava bene.
Così Pirù gli chiese, scandendo bene le parole: “Mastro Cane, devo forse ripetere quello che le ho appena detto?”
Mastro Cane lo guardò storto.
Povero Pirù, che non si capisce nulla di quello che dice.
Il sindaco di Franchezza, Franchino Carate Brianza, lo soppresse con la ‘nduja calabra.

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