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venerdì 1 marzo 2013

Carmelo, l'asino volante.

C’era una volta Carmelo, un asino che proprio non sapeva ragliare.
Certo, non sapeva nemmeno scrivere, né sapeva come impostare un Power Point, ma chi, in fin dei conti, ne è davvero capace?
Ebbene, questo asino aveva però un desiderio dritto in testa: voleva volare.
Ma non volare tipo una compagnia aerea con i passeggeri a bordo, bensì volare anche solo a pochi metri da terra, per osservare i suoi amici della fattoria o semplicemente emulare i piccioni nell’espletamento delle loro funzioni.
E tanto disse e tanto fece che un bel giorno l'asino riuscì nel suo intento.
Vide i suoi amici porci dall’alto, le mucche, le galline assunte a progetto, i bruchi e tutta una serie di formiche rossonere che si avviavano allo stadio.
Poi tutto d’un tratto disse: “uffa però, che noia questo volare continuo. Come se non avessi altro da fare". Così cadde di colpo e morì.
Di lui si ricordano solo ottime bistecche.

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mercoledì 26 settembre 2012

Pistolino il traslocatore.

Quante volte tutti i bambini hanno cambiato casa: due, tre, cento, mille volte forse, ed ogni volta Pistolino era con loro, il traslocatore matto e giocherellone.
La sua ditta di traslochi era vecchia quanto un nonno, e campava grazie a un furgone rosso fiammante con cui girava a destra e a manca, ma soprattutto a manca. 
Pistolino era il miglior traslocatore di tutta Roma. Si narra che i suoi avi avessero addirittura costruito il Colosseo.
E il nome lo dimostra.
Gran lavoratore il nostro Pistolino.
Un giorno la marchesa Giuseppina Accetto di Buongrado dovette traslocare per un problema di formiche in cucina, per cui cercò Pistolino per un trasloco pulito e veloce.
Pistolino non lasciava nulla al caso, per cui, di buona lena e con estrema precisione incartò tutto il contenuto della villa e lo spostò col furgoncino nella nuova abitazione a Villa Borghese.
La marchesa era gran contenta del lavoro svolto e pagò molte cento lire per ringraziare Pistolino.
Preciso e attento come sempre, Pistolino non dimenticò di incartare proprio nulla, nemmeno le formiche, una ad una, che rimise al loro posto, proprio dove le aveva trovate, cioè in cucina.
La marchesa si infuriò come una biscia ancora nell’esercizio delle sue funzioni e uccise Pistolino con un coltello rovente, mentre le formiche si avventarono sulla nobile Giuseppina Accetto di Buongrado, rosicchiandole la protesi in legno.

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