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lunedì 11 marzo 2013

La perla magica.

Il fondo marino è scrigno di mille e mille pesci per un totale di duemila.
Oltre ai soliti lucci, ricci e tonni, nel mare cresceva una perla magica racchiusa in una conchiglia di madreperla.
Grande e smisurato era il potere di questa perla, tant’è che in molti tentarono di rubarla e farla propria. Ma niente.
Questo prezioso dono del mare, infatti, aveva la capacità di rendersi invisibile a tutti per cui nessuno riuscì mai a trovarla. Molti cominciarono a pensare fosse leggenda, finché un bimbo scettico che non credeva all’esistenza della perla la vide. Ma scambiandola per una biglia la scagliò contro uno squalo che si arrabbiò talmente tanto da mangiare bimbo, perla e squalo stesso.

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mercoledì 13 febbraio 2013

La fiaba di Johnny Fortuna.

Nessuno era più fortunato di Johnny Fortuna.
Se uno vinceva alla lotteria, lui ne vinceva due.
Se un tizio trovava un quadrifoglio per terra, lui ne aveva un intero stock.
Era davvero fortunatissimo.
Non c’era giorno che Johnny non vincesse qualcosa: un milione, un miliardo, una vacanza, un viaggio, una donna, un cane a ore, una televisione, un satellite satellitare, un telefonino, un impianto gpl, un inceneritore.
Johnny Fortuna vinse anche una tigre alla lotteria del “Palio delle cose di Polizia”, con tanto di certificato di autenticità e di fame. La tigre infatti se lo mangiò vivo, ma poi morì di stanchezza.

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domenica 10 febbraio 2013

La triste storia di Calamito.


Calamito era un bimbo buono e diligente, caratteristiche tipiche di tutti i bimbi nati in ospedale, che contrariamente a quelli nati in casa non godono di infermiera.
Calamito aveva una dote senza pari: sapeva disegnare dei cerchi perfetti senza la minima traccia di centro.
Anche a volerlo cercare non c’era, ma proprio niente.
Tutti i bimbi del paese lo acclamavano festanti e gli dicevano di farsi vedere, che non era normare quella cosa, che forse aveva dei problemi psichici pazzeschi tipo abbandono di cani o mancanza di affetto da parte di padre e di madre.
Mille feste per Calamito che invece non accolse bene quelle lusinghe e quei complimenti e decise di fare una vacanza per staccare un po’ la testa, cosa che avvenne fisicamente in un’isola delle Fragoline, nel cattivissimo arcipelago delle Barbadoge.

lunedì 27 agosto 2012

Salsa, bachata e merengue.

Nella scuola di danza di Cirolito Moreno Sauselito Saudagi de Bahia, si faceva la fila per imparare l’arte sopraffina del ballo caraibico. Salsa, merengue e bachata erano le sue specialità.
Tutte le donne erano impunemente innamorate di Cirolito e non vedevano l’ora che facesse notte per sognarlo nottetempo e raccontarlo alle vicine curiose e pettegole.
Ma Cirolito aveva solo una donna nel suo cuore: Joaa Rigoberta de Fango Viziosa Buenos Aires, una bellissima donna di un metro e venti con il fascino di una danzatrice del ventre e il corpo di un guerriero Masai.
Cirolito Moreno Sauselito Saudagi de Bahia e Joaa Rigoberta de Fango Viziosa Buenos Aires ebbero un figlio: Merolito Moreno Sauselito Saudagi de Bahia Rigoberta de Fango Viziosa Buenos Aires, e siccome il suo nome fu anche la prima parola che il bimbo pronunciò, il piccolo morì subito di infarto.

martedì 10 luglio 2012

La storia del drago che visse nel paese ignifugo.

In Renania viveva un drago felice da almeno milleduecento generazioni.
Dalla felicità sputava fuoco ovunque, cosa che costrinse la gente a costruire un paese ignifugo.
Non fu facile perché il drago sputava un fuoco davvero caldo, non come i fuochi normali che si sentono in giro quando si cammina.
Questo fuoco era davvero bollente, roba che ci si poteva anche bruciacchiare.
Tutti temevano il drago, tranne Rocchino, il bimbo buono e ignifugo, che amava parlare col drago senza sosta o divieto di fermata.
Davvero un drago, il bambino che parlava col drago.
Il bimbo Rocchino gli strinse anche la zampa in segno di amicizia.
La cosa però fece infezione e il drago morì di colpo.
Proprio da un momento all’altro.
Così.

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