La fattoria di mastro Liborio era la più frequentata da tutti i mungitori di vacche della valle.
Il loro latte era veramente buono, ma buono per davvero, non quelle cose che le assaggi e dici che non sanno di niente.
Buono proprio.
Ragion per cui i caseifici facevano a gara per accaparrarselo, cosa di cui la politica sta ancora discutendo.
Da esso si producevano mozzarelle, burrate, ricotta, latte, ricotta, burrate e mozzarelle al liquore, una gustosa specialità della Latteria di Gianna Marianna, in via Ponticello al civico 2.
Prezzi modici e cortesia da vendere.
Una forte scossa di terremoto però, unita ad un tornado ferocissimo e ad un maremoto tremendo, devastarono la zona travolgendo la fattoria di mastro Liborio, vacche e mungitori.
La capanna rimase dapprima abbandonata, poi invece rimase bandonata, la cosa peggiore che possa succedere ad una catapecchia.
Fu per questo che la catapecchia, che già il nome non è bellissimo, si suicidò gettandosi giù da un dirupo anch’esso bandonato.
Una fine tragica ma divertente, se si pensa alla scena ripresa per intero e trasmessa in tv con le risate di sottofondo.
Scopri il profilo del tizio che ha scritto questa roba orribile!
Scopri il profilo del tizio che ha scritto questa roba orribile!
Favolosa l'intervista!
RispondiEliminaIl racconto, come sempre, è cinico al punto giusto :-)
Un abbraccio
Mel
Grazie, Mel!
EliminaPerché non ricominci la collaborazione con Sio?
RispondiEliminaQueste storielle sono divertenti e insieme a lui facevano cadere anche i morti dalla tomba.(?)
Prima o poi, forse. Sicuramente. Chissà.
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