Luppolo era un
bravo marinaio, di quelli che fanno il biglietto a terra e obliterano sul tram
prima di salire sulle navi. Nonostante la sua infinità solerzia, tutti lo
prendevano in giro per quei capelli a forma di banana.
Ehi!, gli
dicevano. Ma cos’hai sulla testa, un frutto?
E tutti giù a
ridere a crepapelle, a morire proprio dalle risate, con ambulanze e cimiteri
pieni.
Quante battute
si sprecavano sul povero Luppolo e sulla sua acconciatura a forma di banana!
Un giorno
però, stufo delle chiacchiere di paese, volle darci un taglio.
Entrò nel
negozio del barbiere di città e disse: Barbiere! Tagliami questa capigliatura.
La
proprietaria del locale, la grassa signora VaccaSecca, gli disse: Guardi che
lei ha sbagliato negozio.
Come sarebbe a
dire?, rispose Luppolo.
Non hai visto
l’insegna, sciocco? Questo è un sexy shop per soli adulti. Lei è adulto?
Luppolo, che
aveva compiuto da poco 24 anni, disse di no.
Be’, i
minorenni non possono stare qui, disse la signora VaccaSecca.
Così a Luppolo
non rimase altro da fare che uccidersi usando uno strano vestito a forma di
buco, stimolante per lui, ritardante per lei.